Spesso mi dedico così tanto a cercare di rendere coscienziosi gli animi che mi dimentico di un'altra cosa molto importante: il mio lavoro!

Il mio lavoro è fatto di tante cose, quelle “sfaccettature” di cui si parla sono a volte aspetti davvero poco gradevoli, ma davvero-molto-poco-gradevoli. Ma, per fortuna, ci sono dei momenti di grazia in cui ti senti in perfetta connessione col creato, tanto sei grata e felice di poterti dedicare a qualcosa che ti fa stare così bene.

E' il caso di quel momento, il giorno di un matrimonio, in cui faccio il giro della location circa un'oretta prima che arrivino gli ospiti. Controllo tutto, il percorso, i segnaposti, i fiori sui buffet, tutto. Poi guardo il tutto da lontano e mi trovo immersa in una tale pace, in una tale armonia, che vorrei il mondo fosse sempre così.

Quello è l'istante in cui i fotografi scattano per immortalare i dettagli, per cercare di fermare quell'attimo di perfezione che, presto, sarà a disposizione della meraviglia di qualcun altro. E tutta quella bellezza è stata creata proprio per quello, sai? Per rendere speciale ogni secondo di una giornata che deve essere memorabile per tutti.

A volte nemmeno gli sposi realizzano quello che io e i fornitori stiamo facendo finché non si trovano davanti una location che ha cambiato volto e ascoltano i commenti, stupiti, degli ospiti.

Quel risultato non è un caso. Forse chi si occupa di questo settore è più portato di altri ad usare l'immaginazione, ma c'è tanto lavoro anche dietro alla capacità di ideare cose nuove e personalizzate. Ognuno coltiva la propria creatività come meglio crede, ma la fantasia è una dote che va continuamente nutrita e allenata.

Uno dei modi per mettersi alla prova, per wedding planner e fornitori collegati, è l'organizzazione di servizi fotografici. E' un modo per provare cose nuove, forse un po' azzardate, per proporre strade ancora poco battute agli sposi, per allenare un team e capire come lavorano gli altri professionisti. Uno shooting è tutto questo, ma è anche uno sfogo, per creare cose senza filtri e senza dover rappresentare nessuno se non se stessi e la propria visione in quel momento.

Le immagini che vedi in questo post sono di uno shooting che abbiamo scattato lo scorso novembre.

Uno shooting con due anime, un cambio d'abito, un cambio netto di scena. Quello che puoi imparare da questo esperimento è come sia importante assecondare il luogo che ospiterà il tuo evento. La parte esterna ha seguito nei colori e nel mood quello che questa bellissima location ci ha ispirato. La natura, la sua tranquillità, si riflette nelle scelte dei materiali e delle forme, molto calde e morbide.

L'interno, in quella stupenda serra industrial, con il suo mix di vetro, acciaio e cemento, mi ha finalmente dato l'occasione di utilizzare il nero per la mise en place. Uno schema colori che in esterno sarebbe stato una forzatura! Un nero impreziosito da decisi accenni dorati, una scelta cromatica addolcita dalla stationary floreale che rende la proposta perfettamente fruibile anche nell'ottica di un real wedding.

Ho amato la sposa tatuata, che riflette perfettamente la dualità di questo shooting: una donna decisa e romantica, elegante e sensuale, perfetta con entrambi gli outfit.

Per arrivare a pensare ai dettagli di un servizio fotografico, così come quelli di un matrimonio, seguo un metodo che mi porta da un scintilla ad un progetto preciso e ramificato. Ho racchiuso questo percorso creativo all'interno di Bridal Starter Kit, il video-corso che ti insegnerà a creare il tuo matrimonio come un professionista!

Per la parte planning invece ti faccio un regalo: “Mi sposo! E adesso?”, il mini-corso gratuito in regalo solo per chi si iscrive alla newsletter.

 

Planning & Design: Valeria Ferrari

Flower designer: Elena Fiori

Photo: Francesca Reali

Stationary: Letterink

Venue: Paghera

Mise en place: Integra Rent

Mua: Ariana Ferreira

Bridal dress: Galvan sposa

Shoes: Lenora shoes