Il segreto di un matrimonio davvero “accogliente”
Martedì 4 febbraio 2020
Lo stile Hygge ci ha fatto venire voglia di avere matrimoni più intimi e significativi, ma per riuscire ad ottenere questo risultato non è necessario sposarsi in inverno in uno chalet di montagna.
Benché la location in cui sceglierete di festeggiare è un elemento molto importante (una lezione di “Mi sposo! E adesso?”, il mini-corso gratuito che ricevi iscrivendoti alla mia newsletter, è dedicato proprio a questo argomento) e in ogni evento si tenda a modificare l'ambiente in modo che aiuti a riflettere le sensazioni desiderate, c'è un fattore più sottile e allo stesso tempo consistente che dovresti considerare.
Un matrimonio, la giornata del matrimonio intendo, è davvero ben riuscito quando si viene a creare un ricordo collettivo positivo e armonioso, condiviso tra tutti i partecipanti, che lo porteranno dentro di sé per gli anni a venire.
Questo è uno dei motivi per cui il ricevimento di nozze è una situazione in cui l'attenzione agli ospiti si esprime ai massimi livelli.
C'è un motivo se gli invitati al tuo matrimonio sono definiti ospiti. Storicamente (scusami, ho dovuto dare tre volte l'esame di storia della lingua e ne sono rimasta segnata) l'ospite è non solo alloggiato e nutrito, ma anche protetto.
Il tuo matrimonio, il tuo, vostro giorno, è uno come nessun altro. La location, che sia una villa, un castello o un giardino, sarà casa vostra per un giorno, e proprio come veri padroni di casa dovrete comportarvi. Come? Accogliendo, accogliendo davvero, i vostri ospiti.
Accogliere significa mettersi in gioco, un concetto che va oltre il galateo legato all'ospitalità, che in quanto tale potrebbe essere una semplice consuetudine. Chi accoglie (gli sposi, in questo caso) rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, riceve e si unisce all'altro (fonte unaparolaalgiorno.it).
Sul modo in cui fare tutto questo ti devi interrogare in autonomia, ma ti do un input per iniziare se vuoi.
Non fare nulla che non faresti se stessi organizzando una cena a casa tua. Non fingere, anche se è solo per un giorno sarebbe insostenibile.
Spesso noi wedding planner utilizziamo il termine “andare in scena” ma sto cercando di perdere questa abitudine perché non c'è nulla di finto in un matrimonio. Non in quelli dei miei sposi quantomeno.
Tutto in un matrimono è amplificato: il benvenuto, la cena, il dress code. Ed è giusto così, non confondere la forma con la formalità.
Riporta tutto al tuo mondo e i tuoi ospiti lo riconosceranno. Si sentiranno accolti e desiderati, una sensazione così bella che non potranno dimenticarla facilmente.
Estremizzo degli esempi, vuoi? In ogni matrimonio avrai dei camerieri, questi possono essere vestiti in giacca e cravatta oppure possono avere una camicia con le maniche arrotolate (mai senza grembiule però :-) ). Ci sarà sempre una colonna sonora, ma tu puoi decidere che sia quella di un quartetto d'archi, un dj, una band rock o un gruppo jazz). Ci sarà sempre una stationery coordinata (vero?), ma può essere colorata, romantica o minimal, a tema oppure no. Ci sarà sempre una cena, questa potrà essere antipasto-due primi- due secondi oppure un primo e una grigliata.
Cerca un equilibrio tra il tuo sogno, gli sfizi che ti vuoi togliere quel giorno e il benessere dei tuoi invitati, mostra di aver avuto cura di loro e tutto andrà meravigliosamente.
Il segreto per una vera accoglienza è semplice, torna qui a leggerlo quando vuoi, ti darò sempre il mio benvenuto.
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Sono Valeria Ferrari, wedding planner, e sono qui per organizzare il vostro grande giorno. Leggi di più...
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