Selfie da Oscar? No, da matrimonio!
Mercoledì 5 marzo 2014
Dopo che Ellen DeGeneres, l'attrice americana presentatrice della notte degli Oscar 2014, ha twittato l'autoscatto a più alto tasso di celebrità della storia dei social network, la parola selfie è tornata ad essere la chiave di ricerca più gettonata degli ultimi giorni. Del resto, era già stata eletta parola dell'anno alla fine del 2013, subendo, tra autoritratti pubblicati un po' ovunque, un incremento pari al 17.000% (dati Sole24 ore).
Escalation andata di pari passo con la diffusione sempre più massiccia di smartphone, che più di ogni altro device consentono di rimanere connessi in ogni momento della giornata e di condividere con amici e sconosciuti, piccoli o garndi attimi di vita. Taglio dal parrucchiere appena fatto, scarpe appena acquistate, aereo appena atterrato, filetto di maiale appena servito, bacio appena schioccato, vacanze appena iniziate, simboleggiate dai due piedi che si stagliano sullo sfondo del mare estivo: quanto sono presenti i selfie nella nostra quotidianità?
Un selfie, personale o collettivo, immortala un evento importante, qualcosa da ricordare, per qualche giorno o una vita intera non importa, quello che conta è farsi trovare pronti a testimoniare la propria presenza. Ora che anche i Lego si sono messi in posa per un selfie, poteva il matrimonio essere immune da questa influenza? Certo che no! Gli scatti dei telefonini si vanno ad unire a quelli dei fotografi nella cronaca di una giornata speciale, con angolature e visuali a volte divertenti se non imbarazzanti, raccontando il dietro le quinte di un giorno in cui tutto, a prima vista, appare ovattato e perfetto.
Credo sia bello che vengano raccolti anche i momenti meno patinati del giorno delle nozze, vanno a completare un quadro che devo riuscire a trasmettere tutte le emozioni vissute dagli sposi. Molte coppie chiedono agli ospiti di usare un hashtag personalizzato in modo da avere una collezione di scatti a disposizione in tempo reale. Non mi piace solo che vengano condivisi con il mondo intero e non soltanto con chi era presente e ancora meno approvo chi esagera decidendo di scattarsi un selfie proprio nel bel mezzo della navata, mentre la marcia nuziale sta risuonando e le mamme iniziano a singhiozzare. Lo scopo è essere simpatici, lo capisco, ma credo che ci siano momenti sacri da non intaccare e la cerimonia è uno di questi.
I miei preferiti sono i selfie scattati durante l'after party, quando sulla pista rimangono pochi amici, i migliori, e ci si stringe sorridenti perché è quasi ora di chiudere le danze, ma serve ancora un momento per dirsi “E' stato bello stare insieme, non lo dimenticheremo mai”.
Un mio caro amico ha scattato un selfie di gruppo al mio matrimonio, per poi farne un quadro che ora è appeso in salotto. Ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di sorridere. Mi ricordo esattamente di quando ci siamo messi in posa e di quanto ero felice. La mezzanotte era passata da un pezzo, i camerieri iniziavano a sbaraccare, quasi tutti gli invitati avevano già salutato, la musica si stava per fermare, avevo ballato un sacco, mi facevano male i piedi, ero stanca ma ero felice, ah si se ero felice!
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Sono Valeria Ferrari, wedding planner, e sono qui per organizzare il vostro grande giorno. Leggi di più...
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