L'anno trampolino: ti racconto il 2019
Martedì 17 dicembre 2019
Con una velocità di cui non mi sono resa conto, è arrivato il momento di scrivere, anche quest'anno, l'ultimo post dell'anno.
E' l'articolo più vero e sentito di tutti i dodici mesi, quello in cui ripercorro quello che è stato e apro un po' di più quella fessura da cui faccio trasparire un po' della mia vita.
Quindi, questo 2019?
E' stato un anno di cui capirò il significato più avanti nel tempo, credo. Non gli voglio dare aggettivi, onestamente non è stato un anno che definireri brutto. Anzi, è stato un anno in cui ho costruito e seminato, i frutti si vedono in un secondo momento di solito, no?
La parola con cui ho affrontatao questi mesi, quella scritta sulla mia agenda e impressa nella mia mente, è stata fiducia. Quindi mi sono incamminata verso la vita cercando di mantenere un atteggiamento fiducioso, appunto.
Per me è stata una prova di coraggio perché sono una persona che programma sempre tutto (chissà poi perché faccio questo lavoro), dal calendario editoriale alla lista della spesa. Mi dà sicurezza sapere cosa succederà, sentire che posso decidere io quello che accadrà o meno. Ma ho voluto provare a navigare a vista per un po', per capire la direzione da prendere.
Tutta questa voglia di andare, fare, esplorare e nel frattempo tante cose che accadevano e avevano un unico grande messaggio per me: fermati.
Ora lo so che avevo bisogno di fermarmi, ma mi ci sono voluti eventi come una gamba quasi rotta e dei notevoli cali di salute per rendermi conto che una pausa me la dovevo prendere sul serio. Prenderla per fare cosa? Ascoltarmi, capire in che direzione far muovere la mia attività, quali cose mi piace fare, quali mi fanno stare bene, con chi e come voglio lavorare.
Se mi segui da un po', sai che dal 2016 per me è iniziato uno stile di vita che mi ha vista fare cose, a parole, impossibili. Ma ho tenuto duro e mi sono presa cura delle mie bambine, ho seguito i miei clienti, ho dato vita a nuovi progetti, assecondando un ritmo che ad un certo punto, durante questo 2019, è diventato poco sostenibile. Così ho fatto un patto con l'universo, gli ho detto di darmi il tempo di finire questa stagione e che poi, promesso, mi sarei presa del tempo solo per me. E così è stato.
Questo 2019 è iniziato con una seduta di shopping estremo, quando io e Marco abbiamo finalmente acquistato la casa dei nostri sogni. Anzi, la casa in cui far vivere i nostri sogni. La prima volta che l'ho vista, la nostra casa, ho pensato che sarebbe stata perfetta per il Natale. Ed ora che la vedo addobbata, con tutto quel legno caldo e le nostre bambine che corrono ovunque e smontano l'albero in continuazione, penso che basterebbe questo per essere grata di quello che il 2019 mi ha dato. E lo sono, davvero!
Ma la mia testa ne inventa sempre una nuova. Così il 22 febbraio ho messo online un mio nuovo progetto: Wedpreneur Academy.
Si tratta di una cosa che avevo nel cassetto da un po' e un giorno mi sono detta che non aveva senso continuare a rimandare, tanto per me c'è sempre un nuovo livello di perfezione da raggiungere (e come dico sempre “bisogna iniziare prima di essere pronti”).
Quindi ecco che da allora accompagno la mia attività di wedding planning a quella di formatrice per wedding planner, del presente e del futuro. E' un esperimento in cui sto testando la mia capacità di trasmettere il mio punto di vista su questa professione e provo a mettere a disposizione la mia esperienza e competenza.
Essere wedding planner significa prima di tutto essere un libero professionista, che in quanto tale è chiamato a gestire una piccola azienda. Piccola nei numeri, non nei risultati. Ci vuole un certo tipo di mentalità e di attitudine, per questo il nome Wedpreneur nasce dall'unione di Wedding e Solopreneur (il termine inglese solopreneur nasce per indicare un imprenditore – entrepreneur - che lavora da solo). Quindi non un semplice freelance, di sicuro non qualcuno che organizza matrimoni per divertimento.
Il progetto Wedpreneur Academy ha quindi mosso i primi passi quest'anno, saprei già dove vorrei vederlo arrivare, questo progetto, ma ci vuole tempo.
Intanto, quest'anno ho tenuto due Live Class qui nel mio quartier generale e sono state due esperienze molto belle, dalle quali sono uscita arricchita. Un po' senza voce, ma arricchita :-)
I corsi in aula sono un momento di scambio uguale a nessun altro, c'è un confronto umano molto profondo e sono situazioni in cui si sprigiona un'energia molto potente. Un'energia che può diventare la benzina per fare sul serio con il proprio progetto, se la si sa usare bene.
Durante i miei corsi facciamo tanti esercizi e io non ho segreti, metto a disposzione tutto il materiale che utilizzo davvero prima dopo e durante i miei matrimoni. Gli esercizi non li facciamo per far passare il tempo, ma perché sono uno strumento molto efficace per acquisire consapevolezza. E la consapevolezza è una cosa fondamentale quando devi essere responsabile della qualità di quello che comunichi, del lavoro che fai, delle persone con cui entri in contatto.
La linea guida del mio corso è quella che io chiamo “dispensa”, come quelle che ci davano all'università. Ma chiunque pensi si tratti solo di un libro (che comunque non è facile scrivere un libro!) sappia che il manuale che utilizziamo in Live class è un testo molto ricco di informazioni e soprattuto davvero pratico.
Devo ammettere che mi ha fatto piacere sentire dalle ragazze che hanno partecipato che, rispetto ad altri corsi frequentati in precedenza, il mio era stato molto più ricco, formante, esausitivo. Sapere se la mia visione fosse corretta e lontana dalle logiche di mercato dei corsi era quello che volevo. Logiche di mercato? Si, molti corsi esistono per vendere corsi, il mio è nato per formare davvero persone in grado di fare questo lavoro. Le ragazze hanno lasciato il mio studio con una mappa chiara da seguire e dei veri strumenti di lavoro in mano. Certo che in due giorni devo fare una selezione degli argomenti, ma iniziare un viaggio sapendo quali tappe dovrai raggiungere lo rende molto più sicuro e rapido.
In questa fine anno mi sento rinascere, una rinascita iniziata in maggio, sai come? Quando ho frequentato un corso di formazione! La formazione è importante anche per me, diverse volte ho vestito i panni della studentessa in questo 2019. Sono momenti in cui metti un punto, ti guardi allo specchio e ti fai delle domande a cui devi ripondere, senza rimandare. L'importante è scegliere gli insegnanti in sintonia con il nostro modo d'essere, che abbiano la sensibilità giusta per aiutarci a prendere il meglio da noi stessi, che siamo la nostra risorsa più importante!
Corsi di formazione a parte, in questo 2019 ho arricchito il mio portfolio con dei matrimoni di cui sono molto orgogliosa. Le complessità da gestire sono state notevoli ma mi sono resa conto di essere arrivata a quel livello di competenza a cui miravo quando ho iniziato. Me lo dico da sola: come wedding planner, sono migliorata anno dopo anno, ho alzato l'asticella un poco alla volta e ora mi sento sicura quando devo aiutare i miei sposi a realizzare qualcosa di davvero unico.
Non si tratta solo di gestire budget più alti, si tratta di saper offrire un servizio valido e di qualità. Quanto ai budget, nel mio portfolio puoi trovare matrimoni di tutte le cifre, se così possiamo dire. Se potessi dirlo ad alta voce, sarebbe una sorpresa scoprire i veri budget di alcuni miei matrimoni che sembrano essere molto più costosi di quello che sono stati in realtà. Questo è stato possibile perché, in quei casi, gli sposi si sono fidati di me e si sono lasciati consigliare in merito alla gestione e alla scelta degli elementi.
La stagione non è ancora finita comunque, ho ancora una coppia da sposare prima che l'anno finisca (adoro i matrimoni invernali!).
Come promesso all'universo, in questa fine d'anno, ho davvero rallentato un po' e mi sono addirittura presa una vacanza tutta per me. Una vacanza attiva perché sono andata a godermi una Londra natalizia, con quel sole freddo che mi ha fatto tanto bene. Un po' come Silente che metteva i suoi pensieri nel pensatoio, è davvero utile vedere le cose da un'altra prospettiva. In questo, spostarsi anche fisicamente, aiuta molto.
Quindi il risultato delle mie riflessioni è stato molto semplice: sono una persona fortunata. Ho tante cose di cui essere grata e ho intenzione di ricordamelo più spesso.
Sono grata per la mia famiglia, quella dolcemente sgangherata e sempre di corsa che siamo io Marco Eleonora e Gaia. Siamo quelli che la mattina escono trafelati di casa con borse zainetti e peluche in mano, ma anche quelli che la domenica mattina stanno insieme nel lettone a ridere di cose che fanno ridere solo noi.
Sono grata per il mio lavoro, che ogni volta che lo metto in discussione mi da il tempo di capire che quello che ci lega è un grande amore. E' un amore tra di noi, è un amore per gli sposi che mettono i loro sogni tra le mie mani, ai quali prometto che ne avrò cura più che mai. E' un amore per la bellezza, per quell'armonia che ad ogni evento cerchiamo di creare, di farla respirare a tutti.
Perché non importa cosa sarà successo il giorno prima o succederà il giorno dopo, io so che tutti, quando saranno lì', finché saranno lì, si sentiranno felici.
Sono grata per le persone che ho incontrato quest'anno, che hanno creduto in me anche quando io vedevo poco in cui credere.
Sono grata per la mia salute, che anche dopo averla trascurata ha deciso di continuare a sostenermi. Prometto che starò più attenta d'ora in poi!
Sono grata per i miei fornitori, quelli che danno la precedenza ai miei sposi anche quando non potrebbero farlo, quelli che sono mossi dalla stessa passione che ho io.
Sono grata per Federica che mi aiuta sempre e lo fa ogni volta con quel sorriso speciale che ti mette sempre di buon umore.
Sono grata per ogni singola persona che in questi anni ha aperto la mia newsletter il martedì (e ora anche quella del venerdì dedicata al wedding planning).
In questo momento storico in cui tutto è immagine, tutto è veloce, tutto è social, trovo che qualcuno che si prende del tempo per leggere un testo scritto da qualcun altro (me) sia una cosa rara.
Sto cercando, senza snaturarmi, di essere più presente e costante su piattaforme come Instagram, ma la scrittura rimane il mio mezzo comunicativo preferito e non lo abbandonerò di certo. Che ne possano dire i guru del momento, i blog rimangono l'unico luogo in cui approfondire idee, fatti e argomenti. Quindi, tu che leggi, qui su www.valeriaferrari.it troverai sempre qualcosa di nuovo.
Sono grata per essere riuscita, dopo tanti anni, ad avere un matrimonio con la mia palette preferita, rosa e grigio. Non l'avevo mai proposto a nessuno prima di quest'anno a dire il vero, ma questa coppia era quella giusta. Un mix forte e romantico allo stesso tempo, un po' come me.
Sei in ansia perché non ho ancora nominato Marco come in ogni post di fine anno? Certo che sono grata per Marco, soprattutto per lui. Più passa il tempo più mi rendo conto che lui è la persona a cui ero destinata perché c'è qualcosa di non terreno nel legame tra di noi, come tra tutte le persone fatte per stare insieme.
Lui è stato il mio primo assistente, lo sapevi? Era lui ad aiutarmi, a mettere le luci quando non c'era certo budget per assumere un service, a trovare i parroci addormentati in canonica (true story), a guidare fino a casa a tarda notte, dopo l'evento.
Ora mentre io sparisco per venti ore lui rimane a casa con le nostre bambine, ma mi piacerebbe riaverlo con me almeno per un matrimonio, per vivere insieme uno di quegli eventi che, sei anni fa, me li potevo soltanto sognare.
Ma i sogni si avverano, basta solo crederci ed essere disposti a lavorarci. Sodo.
A volte i risultati arrivano un po' più tardi di quello che avresti voluto, forse in modi diversi da quelli che avevi immaginato. Ma arrivano. Non per la fatica profusa, ma perché ci hai creduto fortemente.
Il mio 2019 si conclude qui, ho tanti progetti per il 2020 ma non voglio fare proclami, preferisco lavorarci con tranquillità e far sbocciare le cose quando sarà il loro momento.
Ti auguro un Natale pieno di amore e un 2020 in cui ti sentirai libera di essere te stessa, sia che tu sia una sposa sia che tu sia un wedding planner. Essere autentici è un grande regalo che possiamo fare a noi stessi, è il modo migliore per realizzare eventi significativi e che ci assomiglino.
Questo vale soprattutto per chi si deve sposare (regalo per i futuri sposi cliccando qui): non abbiate paura di mettere voi stessi nel vostro matrimonio. Deve essere una giornata in cui dovete sentirvi liberi, non compressi dentro ad un ruolo che non vi appartiene. Non abbiate timore a chiedere e a dire dei no.
Non temete di non avere una storia da raccontare. Ci siete voi due giusto? Voi due siete una bellissima storia da raccontare.
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Sono Valeria Ferrari, wedding planner, e sono qui per organizzare il vostro grande giorno. Leggi di più...
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