Come scegliere i fornitori per il tuo matrimonio: tutta la verità
Martedì 28 settembre 2021
Oggi ti voglio raccontare una cosa per farti comprendere meglio cosa intendo quando parlo di squadra.
Lo sai no? La squadra dei fornitori, la squadra dei professionisti, la squadra che gestisco...non è solo una parola, per me.
Domenica ho gestito il più grande, bagnato e complicato piano B della mia carriera e alla fine posso dire che è andato davvero tutto bene, il morale era alto e l'atmosfera molto bella e partecipata, quindi i miei sposi si sono portati a casa un matrimonio all'altezza dei loro sogni e (parole loro) al di là di ogni aspettativa.
Di mezzo ci sono state 12 ore di evento, ore concitate in cui perfino il dj ci ha aiutato a spostare i tavoli, per dirne una. Sono stata brava ad insistere con certe decisioni e dettare le tempistiche, ma se la mia squadra avesse incrociato le braccia, mi avesse detto “no io non vengo” (abbiamo dovuto cambiare location per la cerimonia e traslocare persone e materiali) oppure “questo non era in contratto” non avrei raggiunto nessun risultato.
Lo dico sempre che le scelte finali sono degli sposi, ma quando insisto affinché i fornitori siano scelti tra quelli proposti da me lo faccio perché so di proporre professionisti e persone che hanno a cuore il tuo matrimonio tanto quanto me, che sono consapevoli di quanto il loro lavoro impatti su quello degli altri e come tutto questo si rifletta sul successo dell'evento.
Dovrebbe essere scontato? Non lo è per niente!
Mi è capitato di dover lavorare con professionisti che non vivono la dimensione dell'evento in questo modo ed è stata dura trovare un punto di incontro con chi non capisce perché dovrebbe fare qualcosa di più del suo compito o dovrebbe mettersi al servizio dell'evento e non pretendere che avvenga il contrario (un saluto ai fotografi che mettono in posa gli sposi anche mentre fanno l'ingresso in chiesa).
La cosa che ti vorrei raccontare è avvenuta quest'estate in un ristornate che amo molto. Si tratta di un ristorante stellato Michelin, ci ero già stata e posso dire che è un luogo a cui sono affezionata. Per me il cibo è vita, è arte, storia, cultura. E un piacere, ovviamente. Poterne fare esperienza in un locale come quello in cui sono stata per me e mio marito è una cosa preziosa che amiamo fare insieme.
Ci rechiamo in questo ristorante sicuri di vivere una stupenda serata, farlo è stata una scelta anche a livello economico perché andare in quel ristorante per noi comporta cambiare regione, viaggiare, pernottare fuori ecc.
In breve: non è andata bene. Posto bello? Sì. Cibo buono? Sì. Cosa non è andato bene? La squadra.
Tre persone si occupavano del nostro tavolo: direttore di sala, maitre e cameriere. Il problema è che ognuno lo ha fatto incuranti di cosa stava facendo l'altro e, soprattutto, di cosa stava accadendo in cucina.
Il risultato? Attese lunghissime (sono paziente, ma quando è troppo è troppo), vini che hanno cambiato temperature, degustazione del vino abbinato al piatto sballata, dimenticanze, errori. Serata rovinata, esperienza fallita, noi delusi, soldi buttati.
Se quelle tre persone si fossero coordinate, se avessero lavorato come una squadra, ci avrebbero fatto vivere un'esperienza diversa e il vino sarebbe arrivato insieme al piatto e non quindici minuti dopo ad esempio (ad ogni portata doveva essere abbinato un vino dedicato per rendere la degustazione piacevole e armoniosa).
Sulla carta quelle tre persone hanno fatto quello che dovevano fare, ma non ci hanno messo impegno, non ci hanno messo attenzione, non ci hanno messo passione, non hanno avuto spirito di collaborazione.
E tutto questo, quando avviene dietro le quinte di un evento come un matrimonio, provoca disastri a catena.
Capisci perché seleziono con cura i miei fornitori? Perché non tutti sono capaci di lavorare in squadra e invece per me è una dote fondamentale. Secondo te? Dimmi nei commenti come la pensi!
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Ciao Valeria, seguo il tuo blog e sono pienamente d’accordo con te. Io sono una governante d’albergo e da qualche mese ho cambiato struttura sicura che avrei fatto finalmente il salto di qualità, ma purtroppo non è così e non è così proprio perché non ho una squadra che lavora con me: sono frammentati e disorganizzati. Io mi sento responsabile ovviamente di questo forte insuccesso, che si ripercuote soprattutto sugli ospiti, scontenti e insoddisfatti, me ne accorgo incontrandoli per i corridoi. Dove lavoravo prima invece ero una cameriera ai piani, ma leader del mio gruppo , del mio albergo e solo ora mi rendo conto di quanto prezioso era lavorare con loro e per loro. Ci muovevamo in sintonia, e ogni ospite era un successo. Sorrisi a profusione e sempre la promessa che sarebbero tornati da noi, di sicuro! Questo era il mio lavoro, la mia passione! Quindi sì il fuoriclasse mette la palla in rete, ma la squadra favorisce il goal!
Sono Valeria Ferrari, wedding planner, e sono qui per organizzare il vostro grande giorno. Leggi di più...
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