Il motivo per cui questi sposi hanno cambiato data sono Sara e Ramon. Avevo già dato la mia parola a loro due per quel 7 luglio e non avrei mai voluto distrarmi con un altro evento in contemporanea!

Di ogni coppia conservo un ricordo speciale. Il primo che mi viene in mente quando penso a Sara e Ramon è la loro decisione, il loro avere le idee molto chiare su quello che volevano per il matrimonio.

Fin dal nostro primo incontro, mi hanno detto di volere un evento esclusivo, vista lago e rigorosamente in bianco e nero. Da questi punti fermi siamo partiti con l'organizzazione del loro grande giorno, partendo ovviamente dalla location, alla quale era obbligatorio arrivare via lago.

I primi fornitori che ho dovuto cercare sono stati quelli che si sono occupati degli abiti degli sposi. Entrambi realizzati su misura, quello di Ramon addirittura a domicilio, per ottimizzare il poco (pochissimo) tempo libero a disposizione del futuro sposo. Dettagli iper personalizzati che si sono moltiplicati e aggiunti nel corso dei mesi, come le scarpe dello sposo, interamente realizzate a mano da un mio artigiano di fiducia (che sono riuscite così bene da spingere la sposa a volerne un paio identico per quando lei sarebbe scesa dal suo tacco 12).

Tra transfer da organizzare e l'orario della cerimonia che non voleva entrare in testa a nessuno (nemmeno a me!), il grande giorno è arrivato. 

In location avevo predisposto tutto già di mattina e potevo contare sulla supervisione di Federica, così mentre Sara si faceva bella con il suo trucco alla Marilyn, io facevo la spola tra casa sua e la chiesa. Una chiesa che avrebbe dovuto trasformarsi in un giardino segreto, un'idea amata dalla sposa e un sogno realizzato per me. Ringrazio questi sposi per molti motivi ma soprattutto per essersi fidati così tanto di me, erano anni che desideravo avere una panchina in chiesa!

Il tempo di sedermi per addentare un panino e il momento di vestire al sposa è arrivato. Dopo aver risolto qualche problema con la cerniera del corpetto grazie all'aiuto delle amiche di Sara, è stato il momento del first look per i miei sposi.

Li ho lasciati soli e sono corsa a far accomodare gli ospiti tra i banchi. Cerimonia, lancio del riso, amici sul pullman e la carovana verso la location è partita. Essendo un sabato molto estivo, avevamo deciso di anticipare un po' la cerimonia per poter arrivare in location ad un orario corretto nonostante il possibile traffico (una wedding planner local conosce bene pregi e difetti della sua area!).

Mentre i primi ospiti si godevano un aperitivo vista lago, Sara e Ramon quel lago lo solcavano a bordo di un magnifico motoscafo Riva.

Come da consuetudine in quella location, gli ospiti hanno potuto assistere all'avvicinamento degli sposi e gli sposi hanno avuto la loro passerella lacustre. Brindisi, musica, battute, chiacchiere e divertimento, tutto perfetto. Finché arriva il momento di far accomodare gli ospiti per la cena, ovviamente organizzata in giardino.

Ho ancora presente il momento in cui dal mio angolo vicino al tableau stavo guardando gli ospiti raggiungere i tavoli e il primo tra loro ha alzato la testa verso il cielo. La stessa cosa ha fatto la persona accanto a lui e poi un'altra e un'altra ancora. E poi quel rumore inconfondibile, quel ciak ciak che si stava facendo sempre più ravvicinato.

Non so da dove sia arrivata quella nuvola, in così pochi minuti. Fatto sta che abbiamo fatto rifugiare gli ospiti velocemente sotto alla tendostruttura, non tanto per tenere all'asciutto loro ma perché io e lo staff sapevamo esattamente cosa dovevamo fare e che dovevamo farlo in fretta.

Chi le sedie e chi i tavoli, abbiamo preso tutto così com'era, con i piatti e i bicchieri e abbiamo messo tutto sotto la tenda. Avrei tanto voluto un video maker in quel momento, per vedere la mia faccia mentre con il mio vestitino blu prendevo due sedie alla volta e sotto la pioggia le trasportavo attraverso al giardino e cercavo pure di sorridere “Un attimo di pazienza e sistemiamo tutto!”.

Non solo i tavoli sono stati messi in salvo, abbiamo riprodotto esattamente la disposizione inizialmente prevista in giardino, sistemato la mise en place e asciugato le sedie.

Quando tutto era pronto e potevamo ricominciare a far accomodare gli ospiti secondo te cos'è successo? Il sole. Il sole è tornato, la pioggia ha smesso di cadere e un doppio arcobaleno è comparso in cielo.

Ho cercato lo sguardo dei miei sposi, ho incontrato quello di Ramon che era tutt'altro che contento. “Non ti preoccupare” gli ho detto a distanza. Lo staff mi avrà odiato e ancora mi sta odiando probabilmente ma non ho potuto fare a meno di dire “Ok ragazzi ha smesso, tutto fuori per favore”. Così abbiamo rifatto tutto, non sono mai stata così felice di avere dei tavoli tondi (con un imperiale sarebbe stato impossibile!).

Con un po' di ritardo la cena è potuta iniziare, il sorriso era tornato sul volto dei miei sposi, gli invitati erano sereni. Andava tutto bene!

Dopo la cena tutti si sono alzati per il taglio della torta e un lancio del bouquet di cui si sono impossessate delle ultra-minorenni. Prima dei balli però, la sorpresa dei fuochi d'artificio. So che a non tutti piace l'idea dello spettacolo pirotecnico, ma in questa location i fuochi si specchiano nell'acqua del lago e ti assicuro che è un momento in cui tutti rimangono a bocca aperta.

E con una festa che si è protratta fino a tardi si è concluso il giorno speciale di Sara e Ramon. Un'altra famiglia che è nata, un'altra coppia che ho avuto l'onore di accompagnare verso l'altare e verso l'inizio di una nuova vita insieme. C'è qualcosa di più bello??

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